Quetzacoatl è telepatico.

LUNEDÌ 11 MAGGIO 2009

Pensavo…tanto per cambiare (tra l’altro i pensieri più strani li formulo mentre sto facendo qualcosa. Tipo mentre sto pedalando o mentre vado in bagno a fare la pipì). Pensavo…pare normale? A volte mi ritrovo in certe situazioni. Anzi molto spesso mi ritrovo in certe situazioni, che paragonate al resto del mondo che mi circonda, forse, proprio normali non sembrano. In quei momenti tragi-comici, quando per un attimo vedo la mia situazione dal di fuori, mi viene da ridere. Grasse risate. Con tanto di goccioline a spruzzi e trucco che cola dagli angoli degli occhi. Non so se sia una risata sana, magari è solo il sintomo di un allegro esaurimento, magari è una di quelle risate che potrebbero benissimo trasformarsi in un pianto a dirotto. Sono scelte, come dico sempre io. Ad ogni modo, che sia nel mentre o subito dopo, rido fortissimo. Quello che mi sorprende è la rapidità con cui ultimamente riesco a ribaltare la mia situazione emotiva. Si chiama cinismo? Non lo so. Si chiama lucidità unita ad una sensibilità ingestibile? Può darsi. Ieri ho passato una giornata che vista dal di fuori io ho interpretato con un film di Almodovar e la mia Alter Ego come “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”. Fatto sta che mi sveglio. Striscio sul divano. Ricevo una telefonata “Sto andando da Ciccio”. Metto giu. Non riesco nemmeno ad alzarmi dal divano, perché c’è la luna piena (è l’una, cosa c’entra la luna piena? c’entra c’entra..) e non solo, diciamo che il venerdì sera che dovevo passare a casa tranquilla si è trasformato in una crisi di iperattività con pedalata alle tre del mattino che ha lasciato segni assurdi ed evidenti un po’ dappertutto. Poi ricevo un messaggio “ti dico solo che Ciccio è Buddista”. Quel  messaggio mi ha fatto alzare dal divano. Non per il richiamo del Nirvana, ma perché mi ha fatto ridere. Era il principio di una situazione. E io lo so che quando mi sveglio così e c’è la luna piena e mi chiama quell’Alter Ego lì va a finire malissimo. Pulisco la strisciatina di pipì della Nini (nonostante le abbia chiesto parlandole per un’ora di trovare un modo più dignitoso di attirare la mia attenzione al posto di pisciare e cagare ovunque non abbiamo ancora risolto i nostri problemi), mi infilo una gonna, le scarpe, una maglietta ed esco. Arrivo nella solita via. Dove c’è un kebabbaro. Dove ci sono delle panchine. E dove c’è un tatuatore che oggi chiamiamo Ciccio che tarda ad arrivare. La mia Alter Ego è seduta sulla panchina e parla al telefono. Io finisco la siga camminando avanti e indietro come un gambero. Lo so che è uno di quei giorni in cui non riesco a pensare alle cose concrete e il mio sguardo è una via di mezzo tra stagno e spilli. Faccio il gambero e non me ne rendo nemmeno conto. I piedi fanno tutto da soli io sono da un’altra parte. Metto a nanna il gambero, perché in questi giorni non lo sopporto e mi siedo sulla panchina. L’A.E mangia un kebab io mi bevo una cocacola (il kebab l’ho già mangiato alle tre di notte, l’odore di cipolla ora proprio non lo posso tollerare). Siamo sedute lì e attendiamo l’arrivo di Ciccio mentre un’intera Torino ci passeggia davanti e sono così tante le cose successe nelle ultime 24 ore ad entrambe che un discorso tira l’altro. Tira l’altro nel senso che ne incominciamo un sacco senza concluderne nessuno perché di base non esiste ancora nessuna conclusione. Ciccio arriva ad interrompere discorsi inconcludenti eppure dai contenuti di rara saggezza. Ciccio è cresciuto dall’ultima volta. Si perché in realtà questa storia è iniziata nel 2004  a Barcellona quando mi sono svegliata una mattina col desiderio di suggellare l’epocale cambiamento con un tatuaggio e questo pensiero durato una frazione di secondo si è trasformato due ore dopo, accompagnata dalla mia A.E, in un enorme tatuatore di nome John con la barba lunga fino alle ginocchia. Poi mi ritrovo un pomeriggio a Torino con l’A.E alla ricerca frenetica di un tatuatore. Si perché normalmente un tatuaggio bisogna prenotarlo con mesi di anticipo. Ed è così che incontriamo Ciccio. Perché Ciccio, alla fine è sempre disponibile. E Ciccio e l’A.E diventano un sacco amici. E oggi Ciccio e l’A.E si ritrovano. E mi ci ritrovo pure io. E di mezzo c’è un po’ di tutto, c’è un cambiamento, c’è un danno ad una macchina di 3000 euri, c’è un kebab non digerito, c’è una sorta di felicità abbinata ad un'impalpabile sensazione di spavento, c’è un amico per cui mi sto preoccupando più che per me stessa, c’è il filo di un discorso da concludere, c’è una divinità Atzeca con la testa di serpente e il corpo d’uccello, c’è la luna piena e tante cose. Tante Cose. Ciccio un appuntamento ce l’ha quindi dopo esserci appropriate dello studio nemmeno fossimo a casa del nostro migliore amico, andiamo all’internet point per cercare i disegni di quel potentissimo Re che è Quetzacoatl perché la mia A.E è una Regina e giustamente pretende da Ciccio un Re.  E mentre lei cerca il Re, dopo aver riesumato due tessere dell’internet point con codice disperso, io mi dilungo in una telefonata per un amico, che sa di vita all’ennesima potenza e che mi fa capire quanto tempo, cuore e paranoie ultimamente io abbia perso in emerite cazzate. Sono emerite cazzate le mie. Le sue no. E lui sta in piedi molto meglio di me io invece vado a sbattere dappertutto. Torniamo da Ciccio. Saltelliamo avanti e indietro nel suo studio e rispondiamo al citofono accogliendo improbabili personaggi. E poi è iniziato tutto un discorso di inequivocabile umidità mentre io stringevo i denti per non sviare il discorso, continuando a ripetermi “oh madre” e sono uscita dallo studio di Ciccio con lo sguardo ancora più stagno e spilli di prima ma contenta e felice con un bel cambiamento, un’amica, un amico, nel cuore e sulla pelle, e con la Netta percezione, che questo periodo, ora è certo, non me lo dimenticherò mai. E grazie ad una giornata all’insegna dell’improvvisazione ora la Regina ha il suo Re. Io, ho concluso (forse) un discorso. Quetzacoatl è telepatico, skype non funziona e la Nini oggi si è pure vinta una seduta di Reiki gratuita.  E rivedendo quello che doveva essere un normale sabato pomeriggio pensavo…pare normale?

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