Ricomincio dalla fine.

Perché non scrivi? Perché mi manca il finale. In che senso? Non puoi iniziare a scrivere e basta? No. Non posso scrivere senza il finale. Ma che ne sai magari inizi a scrivere e poi una parola dopo l’altra per forza ad una conclusione ci arrivi.

Si per forza fosse anche solo quella di lasciar perdere. Come dici tu, la soluzione, probabilmente, arriverà da sola, senza che nemmeno io abbia bisono di sforzarmi per raggiungerla. Sarà una semplice conseguenza di tutto ciò che viene prima. Ma se quando cominci non hai in mente un obiettivo da raggiungere, chiaro, limpido, brillante come la macchia che si crea sullo schermo del computer quando viene colpito da un raggio di sole troppo forte, che qualità credi che possano avere le parole che scegli per arrivarci?

La vita funziona allo stesso modo. Puoi lasciarti vivere, trascinato da obiettivi che in realtà non ti appartengono, oppure puoi sforzarti di capire quello che vuoi davvero. E iniziare ad orientare tutto te stesso in quella direzione. Puoi permettere a quel raggio di sole di prendersi tutto lo spazio che vuole, al posto di correre a chiudere le tende.

Forse questi ultimi mesi sono serviti proprio a questo. A farmi capire meglio quello che voglio davvero e a lasciare un’altra volta la finestra aperta.

Forse è per questo che oggi, a denti stretti, mi ritrovo a dire Voglio con tutta questa lentezza e questa sete.

"Voglio.

Voglio sentire il sapore delle spezie nell’aria e provare il desiderio di pucciarci la punta della lingua. Voglio raccogliere frutti maturi dopo essermi fatta male, dopo aver corso senza maniche sotto una fitta tenda di grandine. Voglio lasciare che il succo di quei frutti mi scorra tra le dita e condividere quelle gocce di vita con qualcuno capace di apprezzarle. Voglio rimanere per un attimo seduta su una sdraio che non ho, ad ascoltare i rumori della strada dal balcone che ho e sentirmi soddisfatta, di me stessa e di quello che provo. Voglio poter fare della mia storia il mio tesoro e voglio dirlo senza paura di essere giudicata. Voglio mangiare carne e pesce in compagnia, con olio buono e basilico fresco. Voglio leggere e studiare di più. Voglio sapere di più. Voglio fumare di meno. Voglio trasformare la mia profondità in emozioni capaci di lluminare i miei occhi e quelli di chi li guarda, sempre. Non una volta al mese. Voglio ascoltare una storia vera e iniziare a farne parte. Voglio rimanere coerente con me stessa e ritrovarmi un giorno a pensare “ho fatto bene”. Voglio di nuovo un’avventura. Voglio scoprire una musica nuova e percussioni capaci di dare un nuovo ritmo alla mia vita. Voglio trovare il coraggio di riascoltare la musica di tutto quello che non c’è più, per poter ricominciare a sentire. Voglio sedermi per terra e ritrovarmi per caso spettatrice di un'opera d'arte. Voglio un sentimento, voglio più coraggio, voglio più calore. Voglio ricominciare a camminare per strada sorridendo, certa di stare per ricevere un regalo. Voglio una vita in cui “odiare” non debba essere la parola più piacevole da pronunciare".

Voglio questo finale, con tutta me stessa e lo voglio come punto di partenza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Le domande che non si rispondono da sé nel nascere non avranno mai risposta." Diari. K.