In alto a sinistra.

Ti parlo tenendo gli occhi bassi. Sono troppo densa. Così densa che le spalle mi cascano all’ingiù. Sollevo per un istante lo sguardo per poi tornare a fissare le mie mani che non so bene dove mettere. Si dice che guardiamo in alto a sinistra quando siamo alla ricerca di un’immagine. Non so quale immagine io stia cercando ora. Forse quella di me vestita con una gonna lunga mentre danzo ad una festa di paese. Una sagra per esempio. Di quelle unte e colorate dove puoi permetterti di prendere un vecchietto per mano e farlo ballare con te regalandogli un quarto d’ora di leggerezza. La mano che appoggi sul mio ginocchio mi riporta vicino a te. La piazza si è svuotata, l’orchestra ha smesso di suonare e il vecchietto è di nuovo seduto con un bianchino e il suo silenzio. Sono troppo densa. Te ne accorgi anche tu. Per questo ritiri velocemente la tua mano. Forse stiamo solo presupponendo molte cose. Io presuppongo che tu non veda l’ora di andartene. Tu presupponi che io non abbia bisogno di te. Il risultato è comunque una assoluta reciprocità di tempi. Metto le sigarette nella borsa. Tu afferri la sedia e provi ad alzarti. Per un secondo rubo un’immagine nuova. L’immagine di me che sorrido e chiudo gli occhi per prendermi l’abbraccio che hai deciso di darmi. L’immagine di me che mi aggrappo alla tua maglietta perché mi piace. L’immagine di noi. In quel momento il mio sguardo cambia.Le mie particelle si separano una dall’altra e iniziano a dividersi, a moltiplicarsi e a muoversi velocemente. Non sono più fango sono di nuovo acqua che scorre. Ti guardo. Ti vedo. Tu ti alzi, prendi la tua sedia e la avvicini alla mia. Tu vedi me che chiudo gli occhi mentre mi abbracci. Tu vedi me che mi aggrappo alla tua maglietta che non ti piace. A volte un pensiero può trasformare un’immagine in un respiro. Riapro gli occhi e scivolo via dalle tue braccia rimanendo presente. Un vecchietto si alza e abbandona il suo tavolino. Prima di scomparire dietro l’angolo, si volta e mi regala un sorriso. Tutto può essere. Tutto può essere più semplice di così. Basta un pensiero, il cuore e un gesto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E poi e poi? Il vecchietto dov'è andato dopo aver girato l'angolo?