Maledetti rituali.

Accendo la tele e sento: “Il consumatore sta diventando sempre più professionista…si fa più colazione in casa che al bar….la gente inizia a farsi il pane in casa, per risparmiare…”.

Per quanto riguarda la colazione non ci sono dubbi. Io la colazione la faccio in casa. Non solo la faccio in casa, la colazione rappresenta per me l’apice di ritualità della mia esistenza quotidiana. Non so se si tratti di una sorta di tranquillante, un’oasi di sicurezza, per iniziare con i piedi di velluto la mia giornata o se invece sia una semplice manifestazione del fatto che credo profondamente nel potere dei rituali. So che un caro amico, poco tempo fa mi ha detto di provare ad essere più flessibile. Avrei potuto reagire male e offendermi  “flessibile? Ma come? Io sono già flessibile!”. Lui, senza minimamente scomporsi mi avrebbe risposto “ volevo dire…ad esempio, quando ti svegli cosa fai?”. Ora come ora non ricordo se me l’abbia chiesto davvero o se me lo sia chiesta da sola. So con certezza di non aver reagito male perché subito la mia mente pensando al momento della mia colazione si è resa conto della totale mancanza di flessibilità che caratterizza certi aspetti della mia vita. Questa è l’amicizia. Quando non sai nemmeno ricordare se la domanda te la sei posta da solo oppure no. Fatto sta che il compito della settimana era quello di cambiare anche di poco le mie abitudini mattiniere. Forse per molti sembrerà strano ma non ci sono ancora riuscita. Ci penso ogni giorno la sera prima di andare a dormire. Penso: domani, mi alzo e cambio abitudini. Le mie abitudini al mattino sono queste: dieci minuti prima che suoni la sveglia, io mi sveglio. Mi piace interpretarla come una gran voglia di vivere, vediamola così. Prendo il telefono in mano e controllo l’ora, per capire se sia meglio tentare di riaddormentarmi o se al contrario sia il momento giusto per iniziare ad alzarmi. Normalmente se mancano soli 5 minuti al suono della sveglia decido di alzarmi (in caso contrario vuol dire che mi sono svegliata alle 4 di notte e che la mia notte si trasformerà in un inferno per cercare di riaddormentarmi). Una volta che mi sono alzata per una frazione di secondo mi crogiolo nell’indecisione tra l’andare a fare la pipì oppure per prima cosa mettere su l’acqua per il Nescafè. Quasi sempre il piatto della bilancia pesa di più sull’andare a mettere su l’acqua per il Nescafè. Sempre con il pensiero, però, di ottimizzare i tempi e approfittare dei minuti necessari perché l’acqua cominci a bollire per andare a fare la pipì.  Allora entro in salotto, accendo la luce, accendo la musica, entro in cucina. Ma quando metto su l’acqua mi viene voglia di prepararmi la spremuta, allora inizio a tirare fuori la tazza per il Nescafè, il bicchiere per la spremuta e la ciotola per lo yogurti con i cereali. Poi taglio le arance, spremo le arance, verso la spremuta nel bicchiere, verso tre cucchiaini di Nescafè nella tazza, apro il frigo, scelgo lo yogurt, lo verso nella ciotola, ci ficco dentro i cereali, inizio a portare lo yogurt con i cereali e la spremuta sul tavolo in salotto, torno in cucina, la pipì mi scappa sempre di più, controllo l’acqua, vedo che l’acqua sta bollendo, la pipì ormai mi scappa troppo per cui faccio tutto di corsa, verso l’acqua nella tazza, per la fretta mi brucio un po’ ma non sento nulla penso solo alla mia pipì, tiro fuori le fette biscottate e la marmellata dal frigo, porto tutto correndo in salotto, la vescica sta esplodendo, correndo rischio di rovesciare il Nescafè, mi precipito in bagno e, ah, finalmente, faccio la pipì.

Maledetti rituali. Che oggi mi sono ritrovata con la bici in piazza San Carlo e per poco non mi schiantavo contro un pedone quando mi sono resa conto di essere uscita senza anello magico, senza orecchini e senza collana Afgana. Maledetti i rituali e benedetto il mio amico e la sua richiesta di essere più flessibile. Domani mattina, lo giuro sulla tazza di Nescafè, per prima cosa vado a fare la pipì e magari mi lavo pure la faccia con l’acqua fredda. Forse è per questo che adoro viaggiare. Perché quando viaggio, mi libero dei miei rituali. E lo prometto, agli amici soprattutto, cercherò di essere più flessibile.

1 commento:

Doña Inés ha detto...

Cercherai di essere più flessibile???
Credo tu sia una delle persone più flessibili mai conosciute.
Io allora?Che cosa sono?